Il magico mondo delle tastiere meccaniche

Qualche tempo fa, dopo aver passato troppo tempo tra canali youtube e blog discutibili, mi è venuta voglia di provare una tastiera meccanica. Una tastiera meccanica è una tastiera in cui i contatti sotto i singoli tasti sono costituiti da veri e propri singoli interruttori. Al contrario, nelle tastiere "standard" i pulsanti normalmente poggiano su una membrana di gomma che, schiacciata, realizza il contatto.

Esistono infinite tipologie di tastiere meccaniche, di diverse forme, con diversi layout di tasti, con differenti tipi di contatti. La scelta è ampia e soverchiante. Ci sono tastiere con un numero ridotto di tasti, che occupano poco spazio sulla scrivania e sono bellissime, ma rendono la vita difficile a chi usa certi tasti per lavoro (tipo i tasti funzione, spesso sacrificati). Ci sono tastiere retroilluminate e non. Ci sono mille tipi diversi di contatti, alcuni più morbidi e altri più rigidi, per adattarsi a diversi modi di scrivere. Ci sono tastiere con gli interruttori saldati, e altre hot swap per permettere di cambiarli. Ci sono tastiere cablate e tastiere bluetooth, eccetera.

Essendo nuovo nel settore, e non avendo la benchè più pallida idea idea di cosa cambi tra avere un tasto rigido o un tasto lineare, i requisiti della mia nuova tastiera si sono molto semplificati. Doveva:

  • costare poco (cosa non facile, questa roba costa un occhio della testa!!)
  • avere un layout quasi completo (ho rinunciato al tastierino numerico, ma il resto dei tasti mi serviva).

Ho reputato accettabile un layout ANSI, ovvero americano (inevitabile, visto che non ne ho mai vista una con un layout italiano).

A questo punto mi sono recato sul mio negozio online di fiducia e ho afferrato l'unica tastiera che rispondesse a tutti i requisiti, la Akko 3087.

E' una tastiera meccanica "tenkeyless" (senza tastierino numerico). Nella confezione ho trovato la tastiera, la cover antipolvere di plastica, il cavo removibile (usbA per il pc, usbC per la tastiera), la pinzetta per estrarre i tasti e alcuni tasti aggiuntivi. I tasti gialli nella foto li ho messi io rimpiazzando altri neri installati di default (ce ne erano anche alcuni con simboletti fantasiosi, ma vorrei evitare di premere il tasto sbagliato al momento sbagliato mentre lavoro :-) ).

La personalizzazione era uno degli aspetti che mi attiravano e devo dire che le aspettative sono state soddisfatte, come si vedrà nei prossimi paragrafi. Ma prima due note sull'impatto iniziale.

Per prima cosa, scrivere sugli switch meccanici è davvero diverso. La scrittura è più fluida e meno faticosa, specie dopo qualche ora di lavoro. L'ergonomia è sicuramente migliore. Adesso sto scrivendo con la mia vecchia tastiera tradizionale e mi sto davvero rendendo conto della differenza abissale, mi accorgo della fatica di premere i singoli tasti mentre quelli meccanici quasi non si sentono sotto le dita. L'unico effetto collaterale evidente è il rumore: gli switch meccanici fanno un bel TOCK! quando arrivano a fine corsa. E' soddisfacente e aiuta a fluidificare la scrittura, ma può essere un inconveniente se si lavora in presenza di altre persone.

La sfida maggiore è stato adattarsi al layout ANSI (quello americano, per intenderci). Offre dei vantaggi per un programmatore (la tilde, le parentesi graffe, l'apice retroverso, lo slash non shiftato, una disposizione più accessibile dei tasti speciali), ma anche svantaggi come il tasto invio più piccolo o l'assenza dei tasti accentati tipici della tastiera italiana. Quest'ultimo problema può essere aggirato configurando il computer con il layout US-International, che consente di scrivere alcuni tasti speciali con una doppia pressione consecutiva (apice retroverso + a = à); a prima vista può sembrare un incubo, ma in realtà ci si può abituare rapidamente. L'apice retroverso è il tasto a sinistra dell'uno, quindi è sempre a portata di mano.

Dopo qualche settimana di utilizzo mi è di nuovo venuta voglia di shopping :-) Come dicevo, uno degli aspetti che ho apprezzato nella mia nuova tastiera è la possibilità di scambiare i tasti con altri compatibili (secondo uno standard molto diffuso, il cosiddetto "cherry" dal nome del primo modello di larga diffusione poi copiato da tutti). Quindi mi sono recato sul mio consueto sito di fiducia alla ricerca di set di tasti che non costassero miliardi e ho acchiappato una buona offerta. Il risultato si è rivelato strepitoso.

Successivamente ho scandagliato il web alla ricerca di un modo per ridurre il rumore dei tasti. Mi sono talmente abituato a questa tastiera che quando tornerò a lavorare in ufficio dovrò portarmela dietro, e il rumore potrebbe costituire un problema tipo che qualche collega al seicentesimo TOCK! potrebbe cercare di accoltellarmi nella schiena, o cose del genere. Purtroppo soluzioni definitive non ce ne sono, ma ho letto della possibilità di mettere sul gambo dei tasti delle guarnizioni di gomma, per attutire il contatto. Per molti è una eresia, e si dice che alteri il feeling della tastiera, ma sul mio solito sito di fiducia un sacchetto di guarnizioni veniva quattro euro e ho deciso di fare la prova.

Il risultato è stato molto buono (anche se mi rendo conto che è soggettivo). Il rumore è leggermente attenuato e il feeling non è particolarmente alterato, si sente giusto la frenata prima del finecorsa ma la cosa non mi turba.

Ciliegina sulla torta, ho scoperto una cosa interessante: di questa tastiera esiste anche una versione con i tasti illuminati, con un piccolo led per ogni tasto. Ovviamente la mia, in ossequio ai requisiti elencati all'inizio, non ha questo lusso. Però è venuto fuori che il pcb (la scheda elettronica su cui i tasti solo saldati) è lo stesso tra i due modelli, l'unica differenza è l'assenza dei led. Ci sono perfino i punti di saldatura disponibili. A questo punto mi sono detto: se la differenza è solo quella, perchè non provo a ordinare un sacchetto di led rettangolari bianchi dal mio solito sito di fiducia e vedo se sono ancora capace di usare un saldatore?

Dopo aver saldato 87 led ho provato le combinazioni di tasti che, nel modello sciccoso, controllano gli effetti luminosi. Lascio giudicare a voi il risultato in questo video: https://youtu.be/rwhVZCLz3H8.

Chiaramente questi effetti sono solo per far spettacolo, per me sarebbe impossibile lavorarci sopra. Ho però apprezzato l'effetto per cui quando si digita il tasto premuto si illumina e resta acceso per un istante (visibile al secondo 27 del video), e quella è diventata la mia configurazione di default.

E con questo per ora ho concluso. Al di là degli abbellimenti la tastiera meccanica si è rivelata un ottimo acquisto e non tornerei indietro, specialmente per l'ambito lavorativo. Mi sento di consigliarla.

Al prossimo esperimento!